venerdì 5 marzo 2010

Telelavoro e Franchising on line: disaventura impreditoriale

Cari amici vi voglio raccontare la disavventura, che con mia moglie ancora ci vede protagonisti (fra avvocati e consulenze commerciali) per avere aderito ad un network, proponente telelavoro con il sistema delle affiliazione ovvero in franchising.

La narrazione che segue nulla vuole togliere al sistema del franchising (che offre delle ottime opportunità) e a tutti quei operatori di settore che agiscono onestamente e professionalmente, ma semplicemente vuole essere, il resoconto di una esperienza vissuta sulla propria pelle e che tanto è costato, in termini economici e morali, affinchè altri aspiranti imprenditori, usino la massima cautela nell'accingersi ad intraprendere una qualsiasi attività.

In questa vicenda io e mia moglie siamo i "tonni", intesi come pesci da spolpare, caduti nella rete di maliardi pescatori, ovvero di alcune persone senza scrupoli, che approfittando delle larghe maglie della legge e della sprovvedutezza (delle nostre persone in questo caso) altrui, traggono e continuano a trarre ingiusti profitti.

Il tutto nasce con la ricerca integrativa al redditto di famiglia, perché in prospettiva si notavano i segni della ormai acclarata crisi economica. Per questo motivo ci siamo dati da fare in rete con il proposito di selezionare un operatore dell' e-commerce, che nella formula franchising corrispondesse alle nostre aspettative. Va detto che il nostro proposito non solo era il frutto di un mero ragionamento egoistico, visto che comunque un lavoro già l'avevamo, ma ci animava (oltre al fatto di volere fronteggiare l'imminente crisi), il desiderio di favorire l'introduzione nel mondo del lavoro delle nostre figlie.

Fatta questa premessa, ci portiamo ora alla fine del 2006, quando con mia moglie, iniziammo le prime ricerche di lavoro on line, percorrendo le praterie del web, pensando illusoriamente che eravamo abbastanza grandi per evitare bufale e che il solo fatto di possedere un computer, riuscire a pigiare qualche tasto e collegarsi ad internet, fosse requisito sufficiente per cimentarsi nel mondo del telelavoro e per di più in franchising.

Chiaramente il costo di una eventuale affiliazione, viste le scarse ed esigue risorse economiche a disposizione, non poteva che essere di modesta entità e quindi va da se che le nostre ricerche si indirizzavano verso operatori che offrivano lavoro con i seguenti e semplici prerequisiti: disponibilità di un personal computer, collegamento a internet, impegno economico modesto e un impegno di tempo limitato (visto che già si lavorava il tempo rimanente era veramente poco) e facilità d'esecuzione, nessuna esperienza specifica, quindi adatto oltre che a noi anche alle nostre due ragazze (insomma la quadratura del cerchio).

Iniziammo le prime selezioni e compilazione di format per richieste di informazioni, giungendo ad individuare un operatore, sito nel nord est del nostro bel paese, il quale proponeva un tipo affiliazione che rispecchiava le nostre caratteristiche, infatti presentava l'affiliazione come un'opportunità adatta a tutti, unica ed innovativa nel mondo del telelavoro e del franchising, per altro reclamizzata da note testate giornalistiche (successivamente gli articoli di quelle testate, si rivelarono essere stati artatamente utilizzati dal network) e sopratutto di semplice attuazione.

Incuriositi da questa opportunità così enfaticamente pubblicizzata, si stabiliva un appuntamento presso un cosiddetto centro pilota, dove un addetto commerciale dalla accattivante ed affabile personalità, prospettava le mirabolanti potenzialità della nuova attività, il tutto "condito" con diapositive e visitazione di pagine web e disegnini su fogli rappresentanti le potenziali modalità operative...continua

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